La colecisti è un organo a forma di sacco posto al di sotto del fegato che serve da serbatoio per la bile che sarà poi immessa tramite la Via Biliare Principale nell'apparato digerente per aiutare la digestione. Qualche volta per svariati motivi:
- Dimagrimento troppo rapido
- Gravidanze
- Ipercolesterolomia ecc.
si possono formare all'interno della colecisti delle concrezioni solide biliari comunemente definiti calcoli.

La presenza dei calcoli all'interno della colecisti provoca dolore ogni volta che la stessa si contrae (circa 30 minuti dopo i pasti), tale dolore si presenta in genere a destra al di sotto delle coste e si può irradiare alla spalla destra, talvolta associato a nausea, vomito e febbre.
I calcoli possono assumere diverse dimensioni, se molto piccoli possono anche attraversare il dotto cistico che mette in comunicazione la colecisti alla via biliare ed ostruire il passaggio della bile dalla colecisti e dal fegato verso l'intestino provocando "l'ittero" (colorazione gialla della cute).

La diagnosi come si fa?
Dopo un'accurata anamnesi che pone un forte sospetto per calcolosi della colecisti, in genere serve unicamente un'ecografia dell'addome.
E quando ricorrere alla chirurgia?
Il trattamento chirurgico (con approccio laparoscopico) al giorno d'oggi rappresenta la scelta migliore per il trattamento di tale patologia specialmente se sintomatica od in presenza di calcoli numerosi e piccoli.
L'intervento viene eseguito con tecniche mini-invasive, praticando 3 o talvolta 4 piccoli accessi sull'addome (il più grande di circa 10 mm) così da esplorare la cavità addominale con delle speciali telecamere. Individuata la colecisti sarà possibile asportarla dopo aver chiuso e sezionato il dotto cistico (il condotto che porta la bile dalla colecisti alla Via Biliare Principale) e l'arteria che porta il sangue alla colecisti.

Spesso mi viene chiesto se ci sono rischi nell'eseguire questo tipo di procedura... la chirurgia per definizione prevede dei rischi come ad esempio il sanguinamento, ma ogni procedura se eseguita con scrupolo e particolare attenzione per i particolari può definirsi sicura.
In ogni caso ritornando all'intervento di colecistectomia laparoscopica lo ritengo un intervento molto sicuro anche se non scevro di rischi a breve termine.
Altre volte anche da colleghi mi è stato invece chiesto come mi comporto quando mi trovo davanti ad un quadro acuto di colecistite. Beh anche qui la risposta può essere molto lunga non posso fermarmi ad un perentorio OPERO o RAFFREDDO (che è un termine medico per dire "faccio l'antibiotico aspetto e poi vediamo"), la risposta che in genere do è "dipende dal paziente", dipende se le condizioni generali del paziente permettono un'anestesia generale e permettono di "sopportare" un intervento chirurgico, in genere seguo molto le linee guida che consigliano di intervenire chirurgicamente entro e non oltre le 72 h dall'inizio della colecistite acuta (Linee Guida). Ed è qui che poi molti continuano a chiedermi "ma apri?" (altro termine medico per dire "l'intervento lo esegui con un accesso laparotomico"), qui sono un po più preciso nella risposta e dico che accedo in LAPAROSCOPIA sempre, perché per la mia esperienza la laparoscopia anche in questi casi permette una visione più precisa ed accurata dei dettagli.
La tua professionalità , la determinazione e l’affetto verso il prossimo sono il cavallo di battaglia , che Ti rende sempre vincente nella vita.
Sono orgoglioso di averti conosciuto ed averti come amico.
Un caro saluto!!!
Carmelo